Didattica a distanza: la socialità che si adatta

La didattica a distanza non è una forma di insegnamento nuova. Difatti, il precursore di questo modello di insegnamento è stato il Maestro Manzi, nel 1960. Con il suo fare elegante, preciso, rassicurante e innovativo, è stato il Maestro di tantissimi italiani, tramite il mezzo televisivo. La necessità era di combattere l’analfabetismo nel dopoguerra sfruttando la tecnologia moderna. Salta all’occhio un parallelismo: i sistemi tecnologici sono notevolmente più sofisticati oggi, ma la necessità di educare a distanza è la stessa di allora, seppur per motivi diversi dall’analfabetismo.
Le video lezioni, le call di lavoro su Skype, Meet o su altre piattaforme, sono diventati luoghi di incontro virtuali, mete di appuntamenti e scambio di informazioni.
La trasmissione di conoscenza online non sembra essere molto diversa da quello che faceva il maestro Manzi, ma facendo un’analisi più approfondita, noi di TeachCorner ci siamo domandati: con la didattica a distanza, come è cambiata la componente sociale che contraddistingue l’uomo? Vediamo di capirlo insieme.

Didattica a distanza: il lato positivo

In passato, la didattica a distanza nelle case di tutta Italia era sacra: le abitudini degli italiani hanno cominciato a ruotare attorno all’ora in cui il Maestro Manzi entrava nelle case degli italiani, mandata in onda nella fascia preserale, anche per permettere a chi lavorava di potervi assistere. La cosa bella di questa novità, oltre al permettere a più di un milione e mezzo di italiani di prendere la licenza elementare, consisteva nel fatto che gli argomenti venivano riproposti in casa e fuori, nei campi e nelle fabbriche. Era una tematica che univa, che legava sotto la stessa bandiera dell’apprendimento. Possiamo dire lo stesso anche per la didattica a distanza?

Tra passato e presente

I lati positivi delle varie lezioni e riunioni online è la praticità del meccanismo. Da casa, con un pc o tablet e una connessione ad internet, si può arrivare ovunque. Che si tratti di aule scolastiche e universitarie o di uffici, il virtuale rende possibili gli incontri singoli o di gruppo. Ricordiamo che molte persone sono vittime della loro timidezza e spesso non riescono a relazionarsi facilmente con i compagni di classe o i colleghi. Vista in quest’ottica avere un mezzo che si interponga tra “noi e gli altri”, rende più semplice il relazionarsi, il conoscersi via chat o web cam. Cosa che hanno imparato le giovani matricole universitarie, vedendo nella didattica a distanza un lato positivo: creare gruppi social o su Telegram/ WhatsApp per discutere delle nuove modalità, sdrammatizzare questa situazione parlando di quanto siano stati sfortunati (o fortunati) ad iniziare l’università in era Covid e vedersi anche loro uniti sotto la bandiera delle lezioni online.
Dopotutto, l’unione fa la forza, come siamo soliti pensare nella nostra community, composta da tantissimi studenti e più di 8.700 tutor altamente qualificati e pronti ad essere un faro in questi tempi incerti. Una sorta di allievi del grande Manzi.

Didattica a distanza: il lato negativo

Vediamo adesso l’altra faccia della didattica a distanza, che possiamo definire “il suo lato negativo”. Se esistono persone la cui timidezza li limita un po’ nei rapporti sociali, ci sono altre che vantano un livello molto alto di estroversione e che quindi soffrono nella mancanza di presenza fisica. Un semplice rituale, quello del caffè alla classica macchinetta universitaria, ha permesso a tante generazioni di studenti di stringere legami importanti sia a livello personale che lavorativo (molti professionisti di più svariati settori si sono conosciuti tra i banchi universitari).

Necessità fa virtù

Anche con la didattica a distanza è possibile fare sport. Però, la sensazione di fratellanza che ti dà l’esser parte integrante di una squadra, l’adrenalina della competizione, l’euforia della vittoria e la delusione della sconfitta, non è paragonabile. E le feste universitarie? Questo, la didattica a distanza non può proprio renderlo possibile. Un boccone amaro da digerire per i festaioli incalliti. Ma consoliamoci, con la didattica a distanza si può seguire la lezione anche dopo una serata diversamente sobria.