Come scrivere la tesi di laurea senza impazzire

L'ultimo grande impegno.
L'onere e l'onore che spetta a ogni studente universitario prima del traguardo finale.
La tesi di laurea.

È inutile negarlo: sia chi frequenta corsi scientifici sia chi si è dedicato a materie umanistiche vede lo scrivere la tesi di laurea come una delle sfide più impegnative della vita universitaria.

È perfettamente normale avere dubbi sulla realizzazione di un lavoro che non è mai capitato prima di affrontare. Soprattutto per la triennale, ma anche per la specialistica (o ancora, quella a ciclo unico), ogni Corso di Laurea impone dei requisiti: innanzitutto la scelta dell'argomento e quella del relatore, ma poi la raccolta delle fonti e la loro citazione, la struttura e la lunghezza dell'elaborato, ecc.

Come scrivere la tesi di laurea senza impazzire?

Avendo ben chiara la scaletta delle cose da fare.
Se si lavora a una tabella di marcia, strutturata ma realistica, senza scoraggiarsi al minimo imprevisto ma anche senza bruciare le tappe, paradossalmente la scrittura vera e propria potrebbe rivelarsi lo sforzo minore.

Ecco, dunque, cinque consigli (da adattare naturalmente alle diverse situazioni) per scrivere la tesi di laurea:

 

1. Non mettere giù nemmeno una riga prima di aver definito tutto.

In particolare, scegliere subito argomento e relatore, non necessariamente in quest'ordine. Due cose che, di solito, si fanno durante il penultimo anno di studi, in modo da avere il tempo per fare tutto con calma. La preferenza andrà, a meno di eccezioni straordinarie, a un professore la cui materia è stata particolarmente apprezzata e che, conoscendo già lo studente, sarà in grado di indirizzarlo verso una decisione né troppo generale né troppo specifica.

2. Consultare le norme generali dell'Università.

(Quasi) tutti gli Atenei italiani forniscono agli studenti una serie di strumenti per la redazione dell'elaborato finale: bibliografia, copertina, impaginazione, lunghezza. Per evitare di commettere errori evitabilissimi – chi scrive ha stampato una tesi triennale di 150 pagine in Times New Roman, come se fosse L'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert - è bene consultare il sito web (o, in alternativa, la segreteria) per filo e per segno.

3. Darsi degli obiettivi intermedi.

Solo Umberto Eco (il libro Come si fa una tesi di laurea è una vera pietra miliare), e forse nemmeno lui, sarebbe stato in grado di scrivere la tesi dall'inizio alla fine senza interruzioni. Come qualsiasi altro testo, anche in questo caso bisogna procedere per gradi. Per esempio, si può decidere di darsi obiettivi intermedi legati ai capitoli (e, ancora più in dettaglio, ai paragrafi) oppure al numero di pagine. Qualunque sia il metodo, la cosa importante è non scoraggiarsi alla minima difficoltà. Provare, sbagliare, riprovare.

4. Farsi aiutare.

A volte, il relatore non basta. Siamo tutti umani, per cui può capitare di andare in crisi nel bel mezzo della scrittura. Che fare? Farsi aiutare da persone esterne all'Università. Amici, conoscenti e parenti che si sono già laureati, docenti della scuola superiore o, ancora meglio, insegnanti abituati a dare il proprio supporto proprio nelle tesi di laurea.
Qui su TeachCorner ce ne sono per tutti i gusti, per tutte le materie e per tutte le tasche. Provare per credere!

5. E il titolo? Alla fine.

A differenza dell'argomento, il titolo perfetto verrà fuori solo dopo aver scritto tutto l'elaborato. È vero che l'Ateneo vuole conoscerlo subito, ma spesso si tratta di un titolo “provvisorio”, modificabile nella versione finale. Come detto al punto 1, la tesi di laurea (vale innanzitutto per quella triennale) non dovrebbe affrontare né un tema troppo generale né uno troppo specifico. Da un lato, dunque, evitare di cercare la soluzione alla fame del mondo. Dall'altro, concentrarsi troppo porterebbe a un documento di poche pagine che… verrebbe rifiutato da qualsiasi commissione.

L'importante, comunque, è non fare come lui. ;)