Nuove assunzioni per ricercatori universitari nel 2021-2022

Con un nuovo decreto reso noto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sono in arrivo per gli atenei italiani statali nuove assunzioni per ricercatori per l’anno 2021-2022. Più precisamente, si tratta di oltre 3000 nuovi inserimenti di personale. Il decreto pubblicato di recente assegna alle università italiane le risorse economiche e finanziarie necessarie al reclutamento di questo considerevole numero di ricercatori.

Le 3000 nuove assunzioni verranno selezionate anche mediante bandi di concorso ancora da indire. Le risorse saranno distribuite agli atenei statali e utilizzate per l’attivazione di contratti di ricercatore a tempo determinato. Il MIUR ha annunciato la notizia con il decreto ministeriale numero 856 del 16 novembre 2020. I fondi destinati alle assunzioni nelle università a partire dal 2021 dal decreto rilancio (d.l. Del 19 maggio 2020, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n.77) corrispondono a circa 200 milioni di euro.

Le nuove assunzioni sono per ricercatori di tipo B

Queste 3000 nuove assunzioni per ricercatori riguardano nello specifico quelli a tempo determinato di tipo B (RTDB). Questa categoria di ricercatori ha un contratto subordinato triennale non prorogabile, ma in tenure track (ovvero con possibilità di passaggio di ruolo senza la necessità di vincere un concorso pubblico). In particolare, i ricercatori di tipo B possono diventare professori associati (con contratto a tempo indeterminato) se durante i tre anni hanno ottenuto l'Abilitazione Scientifica Nazionale a professore associato (o ordinario) e se allo scadere del contratto ricevono l'approvazione della struttura in cui lavorano.

nuove assunzioni per ricercatori

Per accedere a un concorso come ricercatore di tipo B bisogna essere in possesso di:
  • Dottorato di ricerca;
  • Tre anni di carriera come ricercatore di tipo A o come assegnista di ricerca (un contratto parasubordinato) o essere già in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale;
  • Non aver accumulato più di nove anni di carriera tra assegni di ricerca e anni di contratto come ricercatore a tempo determinato di tipo A (RTDA)

I nuovi ricercatori di tipo B assunti dovranno prendere servizio a partire dal primo gennaio 2021 ed entro il 30 novembre 2021 o, in presenza di motivati impedimenti oggettivi, entro e non oltre il 31 ottobre 2022. Le risorse da assumere sono esattamente 3331 e proprio per questo motivo partiranno in breve tempo i concorsi utili per la selezione.

Attualmente occorre ancora attendere qualche settimana per la pubblicazione dei bandi. Gli aggiornamenti saranno annunciati attraverso i portali dei singoli atenei e le novità significative verranno riportate dal MIUR.

nuove assunzioni per universitari

Un provvedimento importante per un settore in crisi

Queste nuove assunzioni per ricercatori costituiscono un provvedimento molto importante per il settore della ricerca in Italia. Un settore che nell’ultimo decennio è stato lasciato cadere dalle istituzioni in uno stato di grave difficoltà. Dal 2008 infatti, il numero di posti disponibili, la velocità di carriera e le retribuzioni per ricercatori e professori delle università italiane si sono ridimensionati in modo considerevole. Questo per effetto dei pesanti tagli che hanno caratterizzato il periodo successivo alla recessione. Sono sempre più numerosi i giovani qualificati che decidono di lasciare il paese alla ricerca di opportunità migliori.

Secondo un’analisi del Sole24Ore il personale under quaranta si è dimezzato nel corso del decennio 2009-2019 e ha visto ritardato il proprio ingresso in ruolo a tempo determinato. La perdita in termini economici per questi soggetti è sconcertante, soprattutto per le donne. Nel 2018, secondo i dati Istat, quasi il 15% dei dottori di ricerca a quattro anni dal conseguimento del titolo ha deciso di trasferirsi all’estero.

Anche se i tagli su dipendenti e remunerazione hanno colpito altre aree della pubblica amministrazione, in nessuna di esse si riscontra una riduzione pari a quella registrata nel sistema universitario. Il nuovo decreto pubblicato dal MIUR si inserisce nell’ottica di un rilancio di questo settore fondamentale per lo sviluppo del paese. Un settore che più di ogni altro e ora più che mai ha bisogno di provvedimenti concreti orientati ad invertire la rotta. Rimani aggiornato attraverso il nostro blog se non vuoi perderti le ultime novità del settore istruzione!