Docente e collaboratore scolastico: l'incertezza quotidiana

La figura del docente e quella del collaboratore scolastico risentono, come del resto l’intero ambiente dell’istruzione, di una continua e sempre crescente incertezza sul proprio domani.
Sì, perché da un momento all’altro, un DPCM potrebbe cambiare le carte in tavola e mettere un freno anche alle lezioni delle scuole elementari e medie, come già successo con i licei e scuole superiori.
Il DPCM del 3 novembre, infatti, ha scaglionato l’intera penisola in zone gialle, arancioni e rosse, con un diverso grado di “libertà di circolazione”, possiamo dire così.
Per le scuole, specialmente per le superiori e le università, però, la situazione è similare in tutte le zone e, quindi, ogni docente e collaboratore scolastico è sulla stessa barca, attualmente.
Nelle zone gialle e arancioni, la DaD (Didattica a Distanza) resta appannaggio delle sole scuole superiori.
Nelle zone rosse, restano in presenza la scuola dell’infanzia, i servizi educativi per l’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado.
Per la seconda e terza media, i licei, le scuole superiori e le università, didattica a distanza al 100%.
Rimane attiva la possibilità di svolgere attività in presenza per l’uso dei laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e, in generale, con bisogni educativi speciali.

Incertezza perenne

Noi di TeachCorner siamo vicini ai docenti, collaboratori e studenti, dando tutto il nostro sostegno e supporto. È una situazione di incertezza perenne che accompagna l’Italia intera – e il mondo intero – da quasi un anno. Ma, anche in situazioni come queste, the show must go on. Difatti, le varie graduatorie per docente e collaboratore scolastico hanno continuato imperterrite a essere pubblicate e inviate per mail a tutti coloro che abbiano fatto domanda negli anni scorsi. Scuole e licei di tutta Italia, liste e liste di nomi e numeri, posti di lavoro vacanti. Ma, nella situazione attuale, come si comporterà l’aspirante docente? E il collaboratore scolastico?

Docente e collaboratore: accettare o non accettare?

In tempi non sospetti, ricevere una mail con oggetto, scritto in maiuscolo DOCENTE o COLLABORATORE SCOLASTICO, avrebbe fatto felici non poche persone. La prospettiva di un salario niente male, la possibilità di avere un lavoro sicuro per un periodo di tempo accettabile (solitamente 6 mesi o un anno), fare punteggio per le liste di inserimento cattedra. Su TeachCorner in molti assolvono la figura del Docente, possiamo dire, facendo da tutor sulle conoscenze che per anni hanno coltivato, in attesa di essere dentro un’aula davanti a 15-20 ragazzi.
Ma adesso? Tantissimi giovani hanno ricevuto queste mail, ma solo un numero esiguo ha accettato di partire (molti sono ragazzi del sud Italia) e andare nelle grandi città, come Roma, Torino, Milano.
Forse una mancanza di voglia per un docente di fare lezione? No, non si tratta di svogliatezza, ma di paura.
Il covid è una realtà che ha inciso profondamente nelle abitudini, nelle passioni e nei desideri delle persone. Ha costretto intere popolazioni ad adattarsi e a ridimensionare la propria vita.
Da un lato, la prospettiva economica fa pensare. Una volta firmato il contratto, si può stare leggermente tranquilli. Con il decreto-legge n. 104 del 2020, non è più prevista la risoluzione di diritto dei contratti in caso di sospensione delle attività didattiche in presenza. I contratti già sottoscritti non devono essere risolti, né di diritto né per impossibilità sopravvenuta, per precisa volontà legislativa.
Ma adesso come adesso, in questo preciso contesto, i soldi non sono il primo pensiero. La paura di ammalarsi, la paura di essere asintomatici ma di contagiare persone care, magari anziane. Della terapia intensiva, piena fino all’orlo. Di stare lontano dagli affetti in un momento così delicato.

Rispettare le scelte

Il docente che è in molti ragazzi, che hanno studiato per diventarlo, vacilla all’idea di lasciare Casa, che magari è in una zona con meno contagi rispetto alle grandi città. Noi di TeachCorner siamo vicini alla nostra community, e sappiamo che questa incertezza attanaglia molti nostri studenti e tutor. Ma non è solo l’incertezza, anche il disagio personale di credere di non essere abbastanza coraggiosi per partire e andare ad insegnare o a fare da collaboratore scolastico in un momento come questo. Vogliamo rassicurare chiunque abbia queste sensazioni: non siete vigliacchi. Non si parla di coraggio, si tratta di scelte personali basate su situazioni e condizioni puramente individuali. Rispettate voi stessi e le vostre scelte, in modo da non aver rimpianti in futuro, qualunque esso sia.