Precari e istruzione, un’amara convivenza

I precari in Italia, secondo un’indagine Istat di gennaio 2020, hanno raggiunto i 3 milioni e 123 mila. Record tutto italiano, modestia e amarezza a parte.
In un’indagine più recente, il tasso di disoccupazione risale all’8,8% (+0,6 punti) e, tra i giovani, al 27,6% (+1,9 punti). Tra questi, tantissimi neo-insegnanti, magari con tante speranze per il futuro.
Dopo tanti anni passati a studiare, a profilarsi e specializzarsi verso una carriera nel mondo dell’insegnamento, il risultato di questi sforzi è assumere l’etichetta di precari per anni.
Noi di TeachCorner siamo vicini a tutti i precari che ormai hanno fatto dell’incertezza la loro via, ma non per questo si sono lasciati abbattere e sovrastare da questa condizione. Perché, ricordiamolo, scegliere di dedicare la propria vita allo studio e alla sua divulgazione, non dev’essere considerata una colpa né tanto meno una giustificazione di questo “status”.

CONCORSI E FLASH MOB

La vita dei precari è costellata di concorsi e di tempo determinato. Un dato di fatto, che però a volte porta all’esasperazione. È pesante dover lavorare con una data di scadenza addosso. Specialmente se questo lavoro consiste nel dover fare lezione ad una classe di 15-20 alunni nelle scuole superiori e licei. Umanamente è difficile essere sempre positivi ed essere in grado di insegnare con entusiasmo e passione. A questo, ci si aggiunge anche il malcontento dovuto al prossimo concorso straordinario.
Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione, ha confermato che il 22 ottobre si terrà il concorso straordinario per l’assegnazione di 32mila posti riservati ai cosiddetti precari delle scuole medie e superiori con almeno 3 anni di servizio. Le parole della ministra sono chiare: “Lo so che i sindacati sono contrari. Ma c'è un principio costituzionale che va rispettato e le richieste delle famiglie di avere insegnanti preparati sono legittime, perché qui parliamo del futuro del nostro Paese. I concorsi non sono l'eccezione in questo Paese ma devono essere la regola.

In effetti, ha ragione nel dire che i sindacati non sono favorevoli a questa iniziativa, tant’è che è prevista per il 14 ottobre una mobilitazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori precari della scuola che sfocerà in flash mob davanti alle varie prefetture italiane. Il tutto, nel pieno rispetto delle misure di distanziamento sociale anti Covid-19.

Questi concorsi – affermano i segretari generali dei sindacati FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA – non produrranno alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre esporranno la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi e al rischio che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono, siano esclusi dalla partecipazione al concorso”.

TeachCorner in aiuto dei precari

Consci di tutte queste mancanze, TeachCorner comprende lo stato d’animo lavorativo ed emotivo dei tantissimi precari. Non è una situazione semplice, e in molti preferiscono alimentare le fila dei “cervelli in fuga” o di cambiare totalmente ambizione lavorativa, pur di riuscire a sbarcare il lunario. In tal senso, TeachCorner permette offre un duplice aiuto.

Da un lato, entrando a far parte della grande community di tutor che attualmente comprende più di 8.000 professionisti qualificati, si ha modo di esercitare la professione di Tutor, di insegnare e preparare tantissimi studenti. Dunque, la soddisfazione personale di aver contribuito a forgiare il sapere delle nuove giovani menti. Dall’altro, tutto ciò è remunerativamente vantaggioso e un valido mezzo per riuscire ad avere delle entrate extra.